sabato 5 settembre 2015

Caterina on the Road

Forse questa non è la foto più bella dove siamo in "perfetta posa", ma siamo sicuramente NOI, come siamo sempre, due amiche speciali che si ritrovano a sorridere e piangere insieme, spesso.

 Non potevo non iniziare così questo post, forse fuori dai cliscé, ma di pancia , come siamo NOI e tutte le mamme.....oserei dire.
Sì un altra occasione per festeggiare    il Volaaa Caterina , un'altra
occasione per confrontarsi con tante donne e continuare a seminare speranza, per chi, come la mia C. e il suo meraviglioso G. combattono per dimostrare che la diversità è  opportunità.
Certo durante  il "Caterina on the Road" ne ho viste tante....
Tante persone hanno acquistato il libro e qualcuno forse ha pensato, come può succedere, che i soldi seguiranno  un' altra strada, ma ho imparato a capire che la diffidenza è il prezzo da pagare quando ti esponi.
Ho anche visto tante mamme commuoversi difronte a storie forti.
La prima cosa che una mamma "normale" dice ad una mamma "speciale", è :
 - come fai?, Come si vive?, Sei bravissima, sei fortissima- .
Io ovviamente rispondo con un sorriso che, nasconde tanta sofferenza e tanta stanchezza.
In realtà penso che tutte le mamme siano speciali, perché tutti i bambini lo sono.
Certo per noi mamme "speciali al quadrato" tutto si amplifica, ma solo quando il mondo normale riesce ad accogliere il mondo speciale, che quest'ultimo non  sente la fatica della quotidianità.
Chi  è diversamente abile e chi vive una situazione di disagio ha il diritto, in nome della sofferenza che vive, tra le mura domestiche e  nel suo cuore;
  •  di avere amici che accettano quella diversità,
  • di avere una scuola che capisca e accolga,
  • di avere le stesse opportunità,
  • di poter avere la stessa spensieratezza.
E noi mamme speciali non siamo delle eroine. 
Quando mi dicono che io sono.......mi imbarazzo perché quello che io faccio e semplicemente quello che fa una mamma per suo figlio.
Tutte le mamme combattono per i loro figli, perché sono un pezzo del nostro cuore e come si può non amarli per sempre.
Mi rendo conto che difronte al  racconto di esperienze forti, l'imbarazzo è il sentimento che esplode e anche la consapevolezza di essere fortunati rispetto all'interlocutore,  ma inviterei a tutti quelli che conoscono famiglie  con bambini diversamente abili, o semplicemente che vivono piccole difficoltà, di non  fare loro un sorriso di cortesia e poi lasciare quella mamma e qual bambino soli, con i LORO problemi,  perché si fa peggio.
Quella mamma e quel bambino hanno bisogno di vivere la stessa normalità che vive chi è stato , forse, più fortunato.

Ricordo che il primo anno di vita  di C. mi sentivo la mamma più sfortunata del mondo, non potevo fare....non potevo dire......
Poi un giorno sono andata al parco con le mie nipotine e C. , come tutte le bambine del mondo si divertiva, correva faceva i capricci ......nonostante la sua genetica....
Lì ho capito che la nostra medicina era ed è quella di essere normali e sentirsi normali, che siamo noi a decidere come vivere la nostra vita e non viceversa.
Allora? Un altra esperienza che mi porterò nel cuore con la consapevolezza di essere non solo speciale ma anche fortunata.
Grazie C.  & G. di esistere.

1 commento:

  1. il vostro vivere quotidiano, il vostro 'saper trasmettere', la vostra carica, positività affetto e sorrisi vi fanno GRANDISSIME donne e GRANDI mamme!

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